Storia e trasformazione socio-culturale ed economica di Cerro e dintorni

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Un secolo e più di storia del mio paese

Ieri e oggi dalla cultura contadina fatta di tanto lavoro e pochi guadagni ad una società di consumi e di lavoro dignitoso per tutti. Non è stato facile raccogliere i numerosi racconti parlando con quelli che per decenni si sono tramandato da padre e figlio una vita fatta di lavoro e di sacrifici per portare avanti la famiglia, a quei tempi anche molto numerosa. Durante la mia vita ho avuto occasione di ascoltare sia in famiglia, sia stando tra la gente, storie , eventi e avvenimenti che oggi mi consentono di riportali ai nostri giovani e meno giovani. Ritengo sia importante riportare la conoscenza della vita del paese per evitare che possa scomparire dalla nostra storia. Parliamo di anni in cui vi era ancora una percentuale generale di analfabetismo del 90% e solo attraverso  i racconti e parlando tra la gente si poteva riportare, tramandare, far conoscere  la vita socio culturale ed economica di tutto il paese. Solo pochissimi riuscivano ad andare a scuola, solo qualcuno riusciva a prendere un titolo di studio superiore e solo  eccezionalmente si riusciva ad avere un laureato nel paese. Un rigoroso dialetto cerrese ci faceva capire che la conoscenza  del sapere non apparteneva ancora alla nostra vita sociale e culturale.  Cerro al Volturno era solo ricca di disoccupazione e di sottosviluppo, non a caso dalla  fine dell’anno 1.800 in poi c’è stato un continuo esodo verso altre nazione e altri paese europei è città metropolitane Italiane. Per più di mezzo secolo il lavoro preminente degli abitanti cerresi, grandi e piccoli, è stato il lavoro dei campi per dodici mesi su dodici. Anche i piccoli venivano portati in campagna per dare una mano alla raccolta della spiga durante la mietitura, la raccolta delle patate e dei fagioli e lo spietramento a mano del terreno dall’autunno alla primavera. Lo spietramento consisteva nel raccogliere a mano le piccole pietre nel terreno coltivato, metterle in un recipiente di cesta di vimini o raramente un secchio di ferro e poi depositarle su un lato non coltivato del terreno (oggi sono ben visibili questi ammassi di sassi tolti dal terreno per renderli più coltivabili e più produttivi).  Si aspettava la festa del paese, del Santo Natale e della Santa Pasqua per un giorno di riposo. Le borgate non avevano ancora la strada , l’unica strada era un vecchio viale ancora oggi percorribile che portava dal (Ponte rotto) vicino alla cartiera a Foci. Nel 1918 venne costruita una mulattiera percorribile anche con il carretto che congiungeva i borghi alti del comune, poi man mano questa strada è stata resa più larga e asfaltata a fine anni sessanta. Appena dopo la guerra mondiale, pagata a caro prezzo dai tanti cerresi morti al fronte e  qui a Cerro al volturno le cose cominciarono legermente a cambiare, Andare a Roma per lavorare non era più un tabù e molti cominciarona a recarsi fuori Cerro per lavoro anche se il ritorno a casa era due volte l’anno. La prima televisione in casa arriva nei primi anni del 1960, era un sogno, di sera tutti a vedere in casa dell’unico proprietario che l’aveva, la stanza diventava come una sala da cinema, i piccoli accovacciati avanti e i grandi in piedi dietro e solo all’inizio del 1970 comiciarono ad avere quasi tutti la Tv in casa.Le feste in piazza erano sempre affollate di tanta gente, sia durante il rito religioso, sia la sera quando si ballava con la musica di un solo suonatore di fisarmonica. 

 

Con l’inizio degli anni settanta Cerro subisce quasi una metamorfosi, la strada  Fondo valle Sagro fa sognare Cerro, molti lavoratori ritornano da Roma e da altre città Italiane per lavorare qui con una ditta Molisana. Inizia per Cerro un’altro percorso di vita e di economia , nascono tante attività commerciali, dalla lavorazione del ferra alla vendita di mobili,aziende nel settore delle costruzioni, del commercio, negozi vari e altre attività artigianali. Negli anni ottanta  arriva la nuova tecnologia , il telefono , l’acqua e servizi in casa per tutti. 

Passiamo adesso ad esaminare quanto più è possibile cosa è successo in questi anni:

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