“Sant’ Vttrin”San Vittorino è una dei trecici piccoli borghi di Cerro al Volturno (IS) ,è posizionata geograficamente su una collina, da dove è possibile scrutare tutta l’area dell’ alta valle del Volturno. Dalla montagna a ridosso del paese, Santa Croce, è possibile, ad occhio nudo vedere fino al territorio del Casertano. Il borgo è’ situato a 760 m s.l.m. , dista dal capoluogo comunale Cerro al Volturno (IS) km 5,8, dalla provincia di Isernia 25 km, da Castel di Sangro 18 km e dalla stazione sciistica Roccaraso (AQ) 23 km. Fa parte della Parrocchia di Cupone, ha una sua piccola chiesa situata a monte del paese, dove ogni domenica viene celebrata la SS. Messa. Per anni, è stato il borgo più abitata di tutto il circondario del comune, conta ultimamente circa 134 abitanti di cui il 31,5% ha superato il 60° anno di età, il 17,5% non ha ancora raggiunto il 18°mo anno di età e il 51% occupa la fascia dal 18° anno al 60° anno di età. Il paese negli ultimi 50 anni ha avuto un vistoso spopolamento. La maggior parte delle famiglie si è trasferite a Roma , dove hanno costituito vere e proprie colonie di San Vittorinesi.Per anni gli abitanti di questo paese si sono dedicati all’agricoltura, coltivando terreni aridi e pietrosi, come il pianoro di Santa Croce ,ormai quasi tutto utilizzato per la pastorizia. Negli anni appena dopo la seconda guerra mondiale la famiglia Colantuono e la famiglia Iallonardi ha più volte percorso a piedi il tragitto che va da San Vittorino a Pozzuoli ( una vera e propria transumanza di oltre 100 chilometri ), dove portavano al pascolo le pecore , durante i periodi invernali.
San Vittorino ha come soprannome “La Serraglia” che, sicuramente deriva dalla sua posizione geografica. Fino a pochi anni fa , l’attuale edificio scolastico ospitava gli alunni della scuola elementare e dell’asilo nido, chiuso da qualche anno per il calo degli alunni. Va ricordata la manifestazione del Presepe vivente, la festa del carnevale e tanti tornei di calcio vinti dai giovani calciatori del posto. L’ultima domenica di carnevale i giovani si recavano nei campi,per caricarsi sulle spalle i contadini e portarli alle sue abitazioni ,una volta raggiunto casa, il contadino, quale pegno di riconoscimento doveva spendere le salsicce dalle “pertiche” (un piccolo bastone attaccato sotto il soffitto dove venivano messe ad asciugare le salsicce , i salami , la ventresca e i prosciutti) e con una buona bevuta di vino si festeggiava la fine del carnevale. Attraversando San Vittorino è possibile raggiungere le mura Ciclopiche. Nell’anno 1925 il paese è stato invaso da più di mille pellegrini al giorno, provenienti da tutte le province limitrofe, per visitare e conoscere una donna che si era proclamata Santa. Questo borgo per decenni è stata il punto di riferimento di tutto il circondario per le sue attività artigianali, infatti, vi erano botteghe di falegnameria, lavorazione del ferro,maniscalchi per la ferrature dei muli, asini e cavalli, un mulino per la produzione della farina ,calzolai, elettricisti, muratori e diverse rivendite di alimentari e trattorie. Il 13 giugno si festeggia San Antonio di Padova e il 16 luglio si festeggia la Madonna del Carmine.Fino agli anni settanta si festeggiavano altri due Santi, San Vittorino e il 17 gennaio San Antonio Abate; tutti gli anni in occasione di questa festa , nel primo pomeriggio, un gruppo di giovani , tutti vestiti con un saio addosso, facevano il giro del paese suonando e cantando canzoni con il dialetto locale, a sera davanti a un grande fuoco si consumavano i doni ricevuti. San Vittorino è servita da un trasporto urbano interno che collega tutte le frazioni con il comune capoluogo e con le linee dei pullman che fanno servizio per Isernia, Campobasso,Venafro , Roma , Napoli, Pescara e Castel di Sangro.