“L’Cerr_ eta”
Cerreta è un borgo di Cerro al Volturno (IS), che, a causa di una frana, nel 1826 fu completamente distrutta. Per la sua ricostruzione fu fatto un progetto che prevedeva un nuovo villaggio in un posto più sicuro e meno soggetto a movimenti franosi. Pur avendo impegnato alcuni denari per la ricostruzione della borgata, il villaggio non fu mai ricostruito. I cittadini, vista l’impossibilità di poter avere un’abitazione da parte del governo, decisero di propria spontanea volontà di rifarsi un’abitazione scegliendo il posto dove ora è ubicata la frazione. Altre famiglie, invece, scelsero di rifarsi una vita fuori dell’abitato di Cerro e scelsero Castellone di (Castel San Vincenzo) ,altri ancora decisero di trasferirsi in parte a San Vittorino e in parte nel rione Castello di Cerro capoluogo. Il piccolo borgo è situato a 705 m s.l.m. ed ha un’ottima posizione geografica, è riparato dalla bora che si fa sentire molto nei periodi invernali. Cerreta dista dal capoluogo comunale 5,3 km percorrendo la strada provinciale che passa per il bivio di Foci, mentre utilizzando la strada interpoderale che congiunge il piccolo borgo direttamente con Cerro capoluogo, è a circa un chilometro. Dalla provincia di Isernia è distante 24 km, da Venafro 31 km e da Castel di Sangro 17 km. Gli abitanti sono il 36,08% oltre i sessanta anni, il 45,36% da diciotto a sessanta anni e il 18,56% fino a 18 anni. La borgata Cerreta fa parte della Parrocchia di Santa Maria Assunta, ha una sua cappella ubicata al centro del paese, ben tenuta e ristrutturata dai cittadini del posto. Festeggia il 20 maggio e la seconda domenica di settembre San Bernardino. Così come gran parte dei piccoli borghi di Cerro al Volturno, anche Cerreta ha subito negli anni un graduale ridimensionamento anagrafico. Molte sono state le famiglie che hanno emigrato all’estero (America) o trasferitisi fuori regione.
Altre famiglie, per motivi di lavoro si sono trasferite a Roma. Per anni gli abitanti del paese si sono dedicati all’agricoltura e alla pastorizia, sono ancora visibili alcune testimonianze (I pagliai) utilizzati tantissimi anni fa per la rimessa degli animali. La maggior parte dei giovani , oggi, è impegnata nelle aziende dei paesi limitrofi , altri si sono dedicati ad attività commerciali e altri frequentano gli studi. La costruzione di alcuni fabbricati nuovi lungo la strada che porta a San Vittorino hanno in pratica, unito, sia a sud sia a nord, le due borgate. Non sono presenti attività commerciali del tipo alimentare ma sono presenti imprese dell’edilizia e idrauliche. Molto conosciuta, dai cittadini dei paesi limitrofi ,la sorgente “Varracone” , tantissimi anni fa queste acque erano utilizzate per usi prettamente domestici. Poco distante da dove era ubicata la borgata, prima della frana del 1926, dalle sorgenti dell’”Acqua Santa”, è stata prelevata l’acqua per servire il capoluogo comunale e parte dei piccoli borghi a nord est di Cerreta. Il piccolo borgo è servito da una linea di trasporto urbano interno per raggiungere il capoluogo comunale e, per la coincidenza con le linee dei pullman che portano a Isernia, Venafro, Campobasso, Roma, Napoli, Pescara e Castel di Sangro. Come arrivare a Cerro al Volturno e poi a Cerreta con il proprio mezzo