Foci – Anno 2006.
Diciannove anni fa, a Foci, piccolo borgo di Cerro al Volturno, fu promosso e organizzato un convegno sui problemi delle aree interne e le zone rurali dei tantissimi piccoli borghi, problemi dovuti dal fenomeno delle emigrazioni e del conseguente spopolamento del paese.
Il piccolo Borgo di Foci è situato a 793 m s.l.m. e dista 7, 1 Km dal comune di Cerro al Volturno (Isernia), 26 Km dalla Provincia di Isernia e 19 km da Castel Di Sangro (AQ). Il borgo fa parte della parrocchia di Cupone ed ha una piccola chiesetta situata al centro dell’abitato, più volte ricostruita per gli eventi sismici. Le sue origini risalgono intorno al 1300, anno in cui venne edificata, da Eusebio Nerone, la chiesa Parrocchiale di Cupone. Si distingue Continua
Sfogliando i nostri atti storici, abbiamo trovato il contenuto di un interessante convegno fatto nell’anno 2006 a Foci- piccolo borgo di Cerro al Volturno- che trattava di un argomento che ha interessato sin dalla fine degli ultimi anni del ‘900 e che con il passare del tempo è andato sempre più peggiorando. “IL FENOMENO DELLO SPOPOLAMENTO DELLE AREE INTERNE E LA TUTELA DELLA MONTAGNA E DELLE ZONE RURALI”.
Il fenomeno dello spopolamento, purtroppo, come dicevamo pocanzi, è andato sempre peggiorando fino a raggiungere limiti di non ritorno. Cerro al Volturno e tutti i suoi piccoli borghi è passato da 1440 abitanti nel 2006 a 1120 nel 2024 e sta diventando ancora molto preoccupante, in quanto, i giovani appena finito il conseguimento delle scuole superiori vanno alle università per poi trasferirsi, principalmente al nord o in qualche città importante del mezzogiorno. La maggior parte del problema è dovuto al lavoro che non c’è e alla disuguaglianza sociale su gran parte del territorio che ci circonda.
Parlando specificatamente del borgo dove è stato svolto il convegno: Foci ha perso più della metà dei residenti effettivi, passando da circa 60 cittadini residenti nel 2006 a circa 26 residenti effettivi di oggi, di cui la metà ha superato i settanta anni. Per non dimenticare vi riproponiamo il contenuto di questo intervento, molto interessante, che ha messo in rilievo tutte le criticità dei borghi di quei tempi e che continua a manifestarsi ancora oggi.
Le aree interne sono state oggetto di dibattito in questo convegno che ha ospitato diversi personaggi della politica ed esperti di interesse nelle strategie di programmazione per trovare il modo di uscire dal fenomeno delle emigrazioni e di conseguenza il costante spopolamento dei piccoli borghi. Abbiamo voluto riprendere e trattare questo argomento per incentivare quanto è più possibile le parti politiche e sociali e tutti i cittadini residente a fare, ognuno per la su competenze, un passo in più per creare tutti gli strumenti affinché si possa realizzare un progetto di reinserimento a Cerro al Volturno e i suoi dintorni.
Diverso sono stati gli interventi sulla relazione introduttiva che hanno contribuito a promuovere una idea progettuale da lasciare alle generazioni future affinché si possa realizzare un piano di reinserimento umano su tutto il territorio.
Il tema c’è ed è molto importato, riteniamo che è molto interessante e importante riprendere questo piano progettuale per “NON MORIRE”. Cerro al Volturno così come tutta l’alta valle del Volturno ha tutti gli strumenti per il reinserimento umano nel territorio, basta prendere l’iniziativa. Come… iniziamo con la “VOLONTA’ DI FARE”.