Dopo un lungo periodo ottobrino, quasi estivo, è arrivato il temuto freddo, è tempo suo dicono molti, e bisogna riscaldarsi per non avere problemi seri di salute. Vivere in un piccolo centro di montagna è costoso, troppe le spese di gestione e pochi i servizi. Le spese maggiori che una famiglia deve affrontare sono quelle per il riscaldamento della casa, le bollette della luce, la manutenzione della casa, il costo della macchina per i vari servi che mancano e servono alla famiglia e le tasse regionali. Il riscaldamento nel periodo invernale è assolutamente quello che non può mancare, molti utilizzano la legna, non più con il camino, per fortuna, ma con caldaie a legna di vario tipo, altri con il pellet, altri con il GPL e altri con il gasolio di riscaldamento. Di queste quattro risorse energetiche chi risparmia di più è chi utilizza ancora l’impianto a legna (mediamente si spendono per una casa normale dai 120 ai 150 quintali di legna all’anno). Dopo la legna ci sono le famiglie che hanno scelto il pellet, l’anno scorso era improponibile per il suo costo, quest’anno sembra che si può ragionare (costo medio giornaliero dai 15 ai 20 euro). Utilizzo del GPL (impiegato da circa 7 milioni di Italiani per mancanza del gas metano); chi ha l’impianto a GPL consuma di media dai 2500 ai 3000 euro l’anno. Arrivano le dolenti note per chi non può utilizzare questi vari tipi di risorse energetiche o ha scelto anni addietro il riscaldamento a gasolio. Il costo del gasolio per riscaldamento è di 1,65 euro al litro e per riscaldare una casa sono necessari dai 15 ai 18/20 litri di gasolio al giorno che moltiplicati per 30 giorno di media si spendono circa 850/900 euro al mese. Qualcuno mi può dire che c’è lo sconto sull’IVA (da noi non c’è) chiaramente non c’è neanche sul GPL – (parliamo dello sconto previsto sul prezzo del gasolio e GPL per i comuni delle zone montane con frazioni e case sparse non servite dalla rete).
Sapete i prezzi dei carburanti e GPL: ecco la tabella
Dati:Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica
Se avessimo tolto l’accisa e lo sconto per i paesi in montagna il costo per litro sarebbe sceso di molto.
Che dire: La politica è venuta meno alle promesse, la regione dove sta (Aliquote IRPEF e addizionali regionali: minima più alta d’Italia – massima 4 posto d’Italia) . La provincia chi la vista (basta percorrere le strade), il comune fa quello che può. Il Molise in dieci anni è passato da 314.725 abitanti del 31 dicembre 2013 a 289.840 abitanti del 1° gennaio 2023. I servizi: meglio non parlarne!!!