Il faro di monte Pagliarone che domina tutta l’alta valle del Volturno

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Il faro di monte Pagliarone che domina tutta l’alta valle del Volturno

( alla scoperta del territorio)
In un’area poco accessibile all’uomo,tempo fa, un gruppo di amici ha voluto dare a tutti i turisti, vacanzieri e gente che percorre la SS 652 Fondo Val di Sangro un punto certo di riferimento rispetto al territorio, così un bel mattini si misero in marcia e con tutte le attrezzature e il materiale necessario salirono un lungo pendio per arrvare su questa cima (Pagliarone 1187 m ) e piantarci una croce di ferro con un faro.

Nella zona sommitale che domina tutta l’alta valle del Volturno, il pianoro di Santa Croce e il pianoro della Spina, tanto tempo fa, si notava la presenza di una luce e tanti si cominciarono a chiedere che cosa poteva essere. Alcuni la consideravano una stella, altri pensavano ai bracconieri che andavano a caccia, altri un accampamento di vacanzieri, e altri a una installazione militare , ma nessuno poteva pensare e immaginare che lì sù, in quella cima, poteva esserci una luce accesa che si accendeva durante tutta la notte per poi spegnersi durante il giorno. Per un certo periodo rimase un mistero, poi quando si sparse la voce che alcuni cerresi, oggi fuori regione, avevano installato questo monumento , una croce di ferro con in capo una luce si scoprì il mistero.

Anna P. ci svela il mistero della nascita e la costruzione del Faro di Monte Pagliarone.

Noto, con piacere ed ammirazione, che sì attenzionano e si monitorano le condizioni del faro di Monte Pagliarone che emana luce e chiarore in buona parte della valle e che, funzionando a luce solare, nelle giornate nuvolose, appare poco lucente o addirittura spento. Volevo ricordare che la croce, in seguito denominata faro, è stata costruita da Salvatore Massucci, il quale modellò, con infinita dedizione e invidiabile creatività, numerose listarelle di ferro, dandole la forma di una croce. La depose, poi, sul Monte, in una zona di sua proprietà, nell’anno 2019, con l’ausilio di Pietro M.. La sua manutenzione, volontaria e competente è oggi affidata a Giovanni M., il “pizzicarolo”. In epoche più antiche la croce su una montagna simboleggiava il ricordo dei soldati morti nelle trincee, vittoriosi o sconfitti. Oggi, fortunatamente, ha assunto un significato diverso divenendo simbolo di pace e fraternità, oltre a ricordare, a quanti cristiani e credenti, che nel pericolo e nella sofferenza Gesù crocifisso è con noi. Auspichiamo che la comunità cerrese, affinché la modernità non soppianti la tradizione, sappia tutelare e proteggere il faro, nel ricordo di chi non c’è più e quale monito di un futuro pacifico e di una serena convivenza.“


Per chi avesse il dsiderio di visitare questi meravigliosi posti, protetti dalla natura e ancora incontaminati, il periodo migliore per andarci è l’estate, quando si può girare con la due ruote e visitare anche i dintorni. La stazione (il foro) e i dintori di Cerro al V. distano poco più di un’ora da Napoli e circa due ore e mezza da Roma..
Vuoi farti una passeggita nei dintorni di Cerro al Volturno apri questi link: