Domato solo dopo tre giorni, con il canadair, l’incendio a sud ovest di Monte Santa Croce

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Domato solo dopo tre giorni, con il canadair, l’incendio a sud ovest di Monte Santa Croce

Dopo tre giorni di ininterrotto lavoro il canadair ha finalmente spento l’incendio nella parte a est di Monte Santa Croce. I Vigili del Fuoco con l’aiuto del canadair hanno lavorato dal 24 al 26 marzo per domare del tutto il fuoco che aveva raggiunto la zona delle sorgeni che portano acqua a Cerro centro. Da premettere che tutto il territorio interessato dall’incendio è pre parco del Parco Nazionale Abruzzo Lazio e Molise e nella zona sud ovest, dove durante la notte il fuoco si era allargato, questo territorio per anni è stato il rifugio di cervi, cinghiali, lepri e altri animali selvatici che privileggiano questo zona in quanto asciutta e molto esposta al sole. Tranne che una parte poco distante dal piccolo borgo di Cerreta la parte a monte dell’incendio è impervia, non ci sono vie percorribili, così, prima di mezzogiorno del giorno 25 è intervenuto l’aereo Canadair che dopo tantissimi  interventi è riuscito nella giornta odierna ( 26 marzo) a placare e mettere in sicurezza il territorio. Enormi sono stati gli sforzi dei pompieri, dei carabinieri della caserma di Castel San Vincenzo e del pilota del Canadair che ha dovuto gettare acqua sul fuoco per quasi due giorni. Come già comunicato nel nostro primo intervento l’allerta era scatta già dal 24 , prima di mezzogiorno, quando, a poca distanza dal piccolo borgo di Cerreta si era alzato in cielo una enorme colonna di fumo per poi sviluppasi nella fascia a ovest della montagna, minacciando il centro di San Vittorino e un impianto di telecomunicazione di telefonia mobile e telvisiva.
A titolo di curiosità- La messa a dimora delle piante di pino fu fatta nel lontona 1971 con una squadra di operai forestale di circa trenta unità lavorative. Per raggiungere il posto di lavoro bisognava alzarsi alle cinque di mattina per poi partire a piedi da San Vittorino e raggiungere la zona ovest di Monte Santa Croce, dove con picco e pala bisognava scavare una buca di circa 40×80 cm e poi piantarci la piantina di pino che veniva trasportata con i muli e con gli asini. Non essendoci fontane di acqua potabile sul posto, a turno,due operai dovevano percorrere circa cinque chilometri per andare a prendere l’acqua alla più vicina sorgente ” La Canarella”.
Alcune immagini e il video riprendono la vasta zona interessata dall’ incendio, raggiungibile solo con il canadair che sorvola il territorio gettando dalla bocca di uscita l’acqua.