Il comune di i Acquaviva d’Isernia occupa una superficie di 137313,70 mq ed è situato a 750 metri sul livello del mare. è confinante con il comune di Forli del Sannio a nord ovest, con il comune di Rionero Sannitico
DATI:
- Residenti 425
- Altitudine 730 m.s.l.
- Codice catasto A051
- Santo Patrono: San Sant’Anastasio 22 gennaio
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SERVZI UTILI:
- Cap 86080
- Telefono Municipio 08657955200
- Carabinieri stazione di Colli al Volturno 0865/957001
- Ufficio Postale 0865/955230
- Guardia medica 0865/955385
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CENNI STORICI
Il comune di i Acquaviva d’Isernia occupa una superficie di 137313,70 mq ed è situato a 750 metri sul livello del mare. è confinante con il comune di Forli del Sannio a nord ovest, con il comune di Rionero Sannitico a Nord, con il comune di Cerro al Volturno a nord est, con il comune di Montenero Valcocchiara a nord e con il comune di Fornelli a sud.
La storia di questo piccolo borgo è molto antica, si parla che i suoi primi abitanti misero le loro radici in una zona poco distante dall’attuale sito dove ancora oggi rimangono alcune testimonianze di reperti archeologici dei Sanniti. I primi nuclei abitativi di famiglie colone risalgono al VIII secolo insediatesi per volere dei monaci dell’Abazia di Castel San Vincenzo.
IL territorio di Acquaviva d’Isernia così come tutti i paesi dell’alta valle del Volturno è stato per alcuni secoli di proprietà dell’abbazia di Castel San Vincenzo per poi passare alla famiglia Borrelli che dopo aver cacciato i monaci (tra gli anni 1045 e 1053) ne prese possesso
Con il passare degli anni gli abitanti di questo borgo cominciarono a trasferirsi sull’attuale sito geografica dove anche qui alcune testimonianze sannitiche fanno capire che la storia di questo piccolo borgo è antichissima. Il comune di Acquaviva d’Isernia è stato per anni attraversato dai pastori della transumanza che da Pescasseroli, attraverso “Il TRATTURO “ ,andavano a Candela per pascolare ,nei periodi invernali, il gregge.
Come gran parte dei comuni dell’alta valle del Volturno anche ad Acquaviva d’Isernia fu costruito un castello a difesa del territorio. Il castello edificato a guardia del fiume Rio, un piccolo fiume che nasce a Rionero Sannitico e attraversa buona parte del territorio di Acquaviva d’Isernia e di Cerro al Volturno per sfociare nel fiume Volturno . Il castello fu costruito su un’altura da dove è possibile controllare tutto il paese. La struttura del castello è tipica dei castelli medioevali a tre livelli e forma quadrangolare. Come tutti i castelli costruiti nell’alta valle del Volturno anche questo di Acquaviva con il passare del tempo è stato più volte trasformato a seconda degli usi che nel tempo i padroni volevano farci.
Acquaviva d’Isernia è stato un paese che ha conosciuto nei primi anni del novecento una forte emigrazione. Infatti la sua popolazione è passata dal 1911 all’inizio degli anni ottanta da circa mille unità a cinquecento. Sia in america sia in Canada troviamo diverse fomiglie di Acquaviva e tra queste ci corre l’obbligo citare la famiglia Rossi, il calciatore della Nazionale Italiana. Acquaviva d’Isernia è stata anche sede di una colonia Romana che si costruì un proprio tempio dedicato ad Apollo e poco distante da questo tempio furono martorizzati i santi Casto e Cassio le cui reliquie furono trafugate alla fine del secolo X a Gaeta..
L’economia di questa piccolo borgo si è basata per anni sull’agricoltura, la zootecnia l’artigianato e piccole imprese locali nel terziario e nell’edilizia. Qui troviamo il tipico fagiolo a confettini di Acquaviva, riscoperto ultimamente da alcuni volontari che hanno voluto riportare alla ribalta , anche nazionale vedi il piatto preparato dallo chef Abruzzese Romiti nella rubrica del Tg2 “per chi vuol bere bene e mangiar sano. Una tradizione che ha fatto parlare per tantissimi anni i vicinati è stato il grande falò che il 21 gennaio di ogni anno viene acceso in piazza. L’accensioni del falò è stato per anni un modo concreto per tutti gli abitanti di socializzare e raccontarsi le rispettive esperienze di vita.