Il dialetto Cerrese : frasi storiche di Cerro al Volturno e dintorni

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Il dialetto Cerrese : frasi storiche di Cerro al Volturno e dintorni

Hai aperto una interessante pagina del portale di Cerro al Volturno e dintorni,   se hai vissuto qualche anno a Cerro ricorderai  sicuramente con piacere queste frasi storiche che cerroalvolturnoedintorni.it  ha raccolto e sta raccogliendo i per non dimenticare le nostre origini il nostro passato , la nostra vita

Queste brevi frasi riportate sul blog di cerroalvolturnoedintorni.it non vogliono assolutamente avere la pretesa di dimostrare che il dizionario del dialetto Cerrese è tutto qui, ma vogliono far capire a tutti i nostri visitatori e lettori che la cultura di una comunità così importante  non va assolutamente dimenticata,

Un gruppo di studiosi e ricercatori che ama far conoscere Cerro al Volturno  lo ha fatto, qualche anno fa,  per tutti i cerresi pubblicando  un libro che tratta proprio questo tema del dialetto Cerrese . Grazie.

Per non dimenticare riportiamo alcune frasi celebri che si usavano e si usano ancora:

che r’ fié” tradotto “che cosa gli fai” – “vie_iecc” tradotto “vieni qua”, “r’ tragn’ ” tradotto “il secchio”, questi sono vocaboli   prettamente utilizzati dai cittadini della “Serraglia”. La “Serraglio”  sono gli abitanti delle frazioni di Cerreta, San Vittorino e Foci, mentre  nelle frazioni di Cupone, San Giovanni e Piano d’Ischia, dialetticamente detti anche “r_cpp’lisc” dicono “r_catucc” (stiamo parlando sempre del secchio). Una parola storica che è stata utilizzata e viene tuttora citata solo nella frazione Foci è: “urriatta” o “urriatté”che in Italiano significa vai via. Questo vocabolo  ha il significato di una frase più che di una parola, perché tradotto, vuol dire “vai via da lì a un animale” e viene e veniva citato specificatamente dai pastori quando vogliono che il loro gregge non va su un altro terreno. Così come rimane ancora in uso la parola “pass__là” che significa vai via al cane, “r_cecr” che significa pezzo di carne.

 

 


Ecco una breve raccolta di frasi storiche ancora oggi molto diffuse tra la gente  che ha mantenuto il linguaggio di una volta:

Da non dimenticare :

  Quand r pccrigl parla, r iruoss già è palrat.  Tradotto: Quando il bambino parla significa che

lo ha già sentito dai grandi.

Ne guaglio, avoglia ca ta lisc , p_es biegl cia da nasc. Tradotto: Giovane, ti pettini sempre, ma per essere bello ci devi nascere.

Na mamma c leva r muck dall occa p r figl; r figl p la mamma c utta tutt ganna. Tradotto:

La madre si toglie il pane dalla bocca per il figlio, il figlio per la mamma il pane lo mancia.

Ogn casa te n penc ruttTradotto: Ogni casa ha una tegola rotta.(significato metaforico

i problemi stano in tutte le case)

Povra a chella casa addò n c’entra nscun.  Tradotto: Povera quella casa dove non entra nessuno. (In quelle casa ci sono persone poco accoglienti)

Aust armitt r bust.  Tradotto: Nel mese di agosto rimettiti il busto.

S vuò vdè la femmna d poc, mittl a pcciè  r lum e r fuoc e vid ch fà. Tradotto:Vuoi vedere  se una donna risparmia, mettila ad accendere il lume e il fuoco.

Quand r ciucc n vò vev  avoglia a fsciàTradotto:Quando l’asino non vuole bere è inutile fischiare.

A  Sant Martin la nev alla  Spina. A Sant Lnard la neve a r chiard. Tradotto:A San Martino la neve è alta fino alle piante degli spini. A San Leonardo la neve è alta fino alla piante del cardo.

R parient sò com all scarp, chiù sò stritt  e chiù t fiann mal. Tradotto:I parenti sono come le scarpe, più sono strette e più fanno male.

Tanta risa, tanta chiagn.  Tradotto:  Tanto ridi , tanto piangi.

Se vuoi aggiungere altre frasi , sei libero di farlo! Basta scrivere QUI e saranno tutte elencate in questa pagina.