Un monumento su monte Santa Croce per ricordare i nostri caduti in guerra, è questa un’idea proposta che cerroedintorni fa a tutta la comunità e alle istituzioni locali.
Due montagne che non hanno avuto gloria nei tanti racconti della storia della seconda guerra mondiale sono state quelle di monte Santa Croce e monte Curvale, eppure hanno avuto un ruolo molto importante e strategico per mantenere sotto controllo le vie di comunicazione che collegavano e collegano il Tirreno con il mare Adriatico. Monte Santa Croce e monte Curvale rappresentavano due vette molto importanti per mantenere i collegamenti tra il corpo degli alpini che aveva conquistato monte Marrone con l’appoggio dell’artiglieria Polacca e la III divisione dei Carpazi che entrò in azione agli inizi del mese di febbraio 1994, al posto della 78° divisione di fanteria Inglese nella parte superiore del fiume Sangro. Logicamente queste due vette prima della caduta di Monte Cassino e l’azione d’inseguimento ai tedeschi verso lungo la costa Adriatica erano occupare dai Tedeschi che ne facevano uso per gli stesi scopi pocanzi citati. Vale la pene ricordare che tra monte Marrone e monte Santa Croce vi è una importante via di comunicazione che attraversa tutta l’alta valle del Volturno ed è la ss 158 che per essere monitorata sia di giorno che di notte l’unico punto strategico è proprio monte Santa Croce. La strada ss 158 vista molto bene da monte Curvale attraversava il valico della (Vallafrina) per poi scendere verso Pizzone da dove era ancora ben visibile da monte Santa Croce. Diversi sono stati gli ordigni di guerra ritrovati dai pastori negli anni e appena dopo la guerra che quotidianamente percorrevano le vie per raggiungere le due vette, così come diverse sono le testimonianze delle trincee di guerra scavate dai tedeschi per proteggersi dagli attacchi aerei degli alleati. Un’ultimamente è stata fatta brillare dagli artificieri di Napoli, ai piedi di monte curvale, in una zona chiamata “Viaglie”, una bomba che aveva mantenuto tutta la sua pericolosità.
Foto artificieri o bomba.
Ritornando alla nostra proposta di costruire un monumento ai caduti dei concittadini morti in guerra, sia civili sia militari, facciamo presente che in termini di spesa il costo è molto limitato, perché buona parte del percorso per raggiungere la vetta, già è percorribile con un mezzo meccanico.
Per quanto riguarda l’organizzazione, crediamo sia necessario la costituzione di un Comitato Promotore che, d’intesa con l’Amministrazione comunale elabora e propone un progetto a tutta la cittadinanza dell’opera e nello stesso raccoglie un eventuale contributo di tutti i residenti e non residenti , che in aggiunta ad un contributo comunale per poi procedere ad una vera gara di appalto. Questa è solo una semplice indicazione, ma le procedure per la realizzazione potrebbero essere tante.