Era l’anno 1944 e le truppe alleate avevano occupato tutta l’area dell’alta valle del Volturno. I soldati tedeschi avevano abbandonato i punti strategici delle cime di Santa Croce e Monte Curvale per proseguire la loro ritirata verso il nord.
Le borgate di Cerro al Volturno erano ormai tutte in mano ai soldati alleati e avevano scelto un garage di San Vittorino come sede di riferimento, mentre a Foci avevano occupato la cappella per utilizzarla come refettorio. Erano tempi durissimi, scarseggiavano i viveri e la maggior parte delle risorse alimentari era stata saccheggiata durante la permanenza dei soldati tedeschi. I ragazzi durante l’ora dei pasti si recavano presso le cucine dei soldati per avere un pezzo di pane e quando andava proprio bene, riuscivano ad avere anche un pezzo di cioccolata. Tra i soldati alleati i ragazzi di allora ricordano con piacere i soldati Americani e i soldati Polacchi per la loro bontà e per la loro familiarità. Il territorio e le vie di campagna erano poco percorribili, perché molto spesso trovavi resti di bombe inesplose o lasciate di proposito dai Tedeschi durante la loro ritirata, che se toccate, potevano esplodere all’improvviso. Una delle tante mattine dell’anno 1944 alcuni ragazzi ignari del pericolo uscìrono da San Vittorino per recarsi a Foci percorrendo la vecchia strada che collegava le due borgate prima della costruzione della strada provinciale Foci-Case. Durante il loro cammino in una zona chiamata “Difenza” i ragazzi si imbatterono in uno dei tanti ordigni abbandonati e incuriositi dell’oggetto cominciarono a giocarci. Il caso volle che Giuseppe, uno dei ragazzi del gruppo, tocco la spoletta e la bomba gli esplose in mano causandogli ferite mortali in tutto il corpo. Gli altri ragazzi riportarono, per fortuna, solo poche ferite guaribili in poche settimane. Una delle tante testimonianze di residui bellici, purtroppo l’abbiamo trovata ancora oggi, non a caso il 30 aprile del 2010 è stata fatta esplodere dagli artificieri del nucleo Napoli-Caseta, sul piano di monte di Santa Croce, contrada “Viaglie” (zona che si trova tra le due cime di Monte Santa Croce e Monte Curvale), una bomba.